mercoledì 17 febbraio 2010

Leggero

Le pareti hanno perso quel colore grigio sasso, il buio ha smesso di far freddo e il cielo ha cominciato a dipingere il mare. Gli occhi riflettono la luce delle stelle, brillando come il sole smettendo di versare fluidi di apatia, con il tempo le ferite del mio corpo sono svanite come le onde del mare che coprono le impronte della gente sulla sabbia. L'asfalto duro e pietroso è li, ma senza un corpo da flagellare, senza un anima da graffiare e soprattutto senza me che leggero come una piuma mi poggio su di un fiore, quel fiore che l'ultimo agosto è sbocciato nell'oscurità, fendendo le tenebre riportando quel lieve tepore nel mio cuore.

VentoNotturno